mercoledì 3 febbraio 2016

4° tappa: RADICOFANI - ACQUAPENDENTE (km. 25)

La nostra IV° giornata di cammino si profila nuvolosa fin dal mattino. Fortunatamente si è alzata la nebbia e così possiamo ammirare le bellezze architettoniche di Radicofani a cominciare dalla chiesa di San Pietro che sta proprio di fronte l'ospitale, nel cuore del borgo medioevale. Dante e Boccaccio ricordano Radicofani come la patria di Ghino di Tacco, bandito gentiluomo, che tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300 taglieggiava tutti coloro che passavano lungo la Via Francigena risparmiando però i pellegrini.
La chiesa di San Pietro Apostolo è in stile romanico a tre navate e risale al sec. X-XI. All'interno si possono ammirare alcune inestimabili opere in terracotta invetriata di Giovanni e Andrea Della Robbia.
Sempre dalle finestre dell'ospitale si intravvede anche l'imponente e plurisecolare Rocca che sorge ai piedi una roccia vulcanica dominando il borgo e la vallata sottostanti.
La Rocca e la Fortezza di Radicofani viste dalla piazzetta antistante la chiesa di San Pietro.
La chiesa di Sant'Agata già convento dei Frati Conventuali e in alto la Rocca e Fortezza di Radicofani.
La facciata della chiesa di San Pietro Apostolo.
Usciamo da Radicofani attraverso via Roma.


La Rocca e la Fortezza a guardia del borgo di Radicofani.
Usciti da Radicofani si discende a lungo su sterrato attraverso la vecchia Cassia, in un ambiente collinare che alterna appezzamenti coltivati a grano e pascoli abitati da pecore.

Dietro di noi ci accompagna per diversi km il profilo della Rocca e del borgo di Radicofani.











Da Radicofani la vecchia Cassia scende nella valle del torrente Rigo.

Arriviamo in località "La Novella": un podere con annessa una piccola Chiesa, un tempo pure albergo sulla strada Postale Romana presso il confine del Granducato.







In località Ponte Rigo la vecchia Cassia si congiunge all'antico tracciato della Via Francigena all'altezza dell'omonimo ponte nei pressi della confluenza col fiume Paglia.
 
La scheletrica chiesa di Ponte a Rigo.

Il ponte sul torrente Rigo.

Da Ponte a Rigo si procede attraverso i campi che costeggiano la Cassia.


Le case di Torricella, sempre costeggiando la Cassia.



Lasciamo la Toscana ed entriamo nella Regione Lazio.


Entriamo nel piccolo borgo di Centeno, al centesimo miglio da Roma sulla vecchia consolare e antica sede della dogana pontificia. Qui nel 1625 dimorò in quarantena Glileo Galilei diretto a Roma per essere giudicato dal Sant'Uffizio.

Una formella in terracotta a ricordo dell'antica dogana pontificia.
Passato Centeno purtroppo la Via Francigena coincide con la Strada Statale Cassia alquanto trafficata. Ironicamente qualcuno ha fatto notare che per il pellegrino passare dalla provincia di Siena e quella di Viterbo è come abbandonare la Germania Ovest per entrare in Germania Est...
Località Ponte Gregoriano: qui attraversiamo il fiume Paglia sempre su strada trafficata e nessun marciapiede.
Oltre il ponte inizia la salita su stradine secondarie verso Acquapendente.


Ruderi di una chiesetta.
Acquapendente è il primo comune che si incontra entrando nella regione Lazio.
Saliamo direttamente al convento dei Cappuccini dove abbiamo chiesto ospitalità per la notte. Lungo la salita che porta al convento c'è una bella via crucis di ceramica 
Acquapendente verso la torre del Barbarossa.

Al convento dei Cappuccini ci accoglie sr. Amelia. Gli spazi destinati ai pellegrini sono semplici ma ben attrezzati (cucina) e confortevoli (acqua calda e riscaldamento). 
Al termine del giorno i km percorsi sono 25.

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